In Italia vi sono piccole e residuali enclave di società civile, attenta, colta, preoccupata per il futuro che si collegano tra di loro tramite i sentieri della Rete; come i monasteri e le abbazie dell’alto Medioevo custodiscono – non gelosamente – le virtù e i saperi ora osteggiati e derisi, sperimentano e innovano nella piccola scala loro consentita, cercano di far opera di proselitismo culturale e tecnologico, mantengono le relazioni con il resto del mondo, gettano le basi sulle quali ripartire e ricostruire una società italiana più aperta, più innovativa, più avanzata socialmente e culturalmente.
Perché finirà, una mattina di queste, quest’era sciatta e immobile come l’aria stantia.
Questi monasteri senza mura di inizio XXI secolo custodiscono, a differenza di quelli originali, non il passato, ma il nostro futuro.
(ho tolto i commenti sull’RSS di là per un motivo che un giorno ti spiegherò! grazie comunque della dritta…)
io il tuo blog l’ho aggiunto da tempo nel mio reader 😉
complimenti ancora per gli spunti che riesci a fornire!
Auguriamoci che finisca presto!